JAZZ IS DEAD! 2020

Il corvo si colora!
JAZZ IS DEAD! 2020
Traguardo:
€10.000


La terza edizione del festival ha visto la nostra amata mascotte prendere forma nello spazio euclideo, facendosi tridimensionale e dunque assumendo sostanza. Ha trovato una sua precisa collocazione, ponendosi tra gli eventi più interessanti e partecipati del panorama musicale sperimentale, internazionale. Oggi, con la quarta imminente edizione, il corvo prende vita e si colora, declinandosi nelle quattro fondamentali componenti del colore: CMYK.

Quattro come i colori necessari per stampare un’idea su carta. Il ciano, il magenta, il giallo e il nero rispecchieranno le svariate sfaccettature del festival che fondendosi daranno vita alla stampa finale di Jazz is Dead: nuovi ascolti, nuove forme. La transizione da un colore all’altro sarà naturale: dal sogno, all’idea, alla realtà. Una realtà colorata, che grazie alla combinazione di quattro elementi è in grado di rappresentare tutte le sfumature del nostro mondo (in questo caso musicale e jazzistico). Il corvo sta tornando!

Ciano: acqua / aria / cielo Il blu ci regala un senso di pulito, è il colore dell’acqua, è immediato il suo riferimento al cielo e al mare: perdendosi a lungo su questi elementi si ottiene un effetto di quiete e armonia. I battiti cardiaci diminuiscono e la sensibilità al freddo aumenta.

Magenta: passione / amore Appariscente, intenso, stimolante è il simbolo della passione. Lo sguardo sulla luce rossa e il cuore batte all’impazzata, per l’azione della frequenza della radiazione sul sistema nervoso simpatico e la conseguente emissione di adrenalina che fa salire un poco la pressione arteriosa.

Giallo: invidia / sole / luce Il giallo dà energia, forza, vitalità, le sue vibrazioni sono simili a quelle dei raggi solari. Sinonimo di vivacità, estroversione, leggerezza, crescita e cambiamento, stimola l’attenzione e l’apprendimento, acuisce la mente e la concentrazione.

Nero: segreto / profondità / buio Il nero corrisponde all’impressione visiva che viene sperimentata quando non vi è luce che raggiunge l’occhio. Il nero è negazione del colore e rappresenta il confine che segna la conclusione della fase vitale, esprime negazione per la vita futura con conseguente rifiuto a lottare. La negazione per la realtà in cui si vive ha una conseguente reazione di ribellione e aggressività.

Questi quattro colori saranno declinati in musica, miscelandosi in una palette dal carattere inconfondibile, per tre giorni dedicati alla sperimentazione, all’avanguardia, al jazz.

Aperto il 10/03/20
Un progetto a cura di:
Arci Torino